E' la domanda del secolo: quanti pannelli fotovoltaici installo e, di conseguenza, quanta potenza mi dovrà generare il mio nuovo impianto fotovoltaico?
Premesso che le valutazioni sono diverse caso per caso e che comunque sono calcoli per larga parte empirici, possiamo vedere quali sono i parametri principali da considerare.
Il primo valore da considerare è il CONSUMO ANNUO della famiglia, che si trova nella bolletta Enel alla seconda pagina (vedi immagine). Il valore è in kWh (chilowattora).
Da quando non esiste più il conto energia ma solamente lo scambio sul posto, il maggior vantaggio dal fotovoltaico si ottiene con l'autoconsumo, cioè utilizzando direttamente la corrente elettrica prodotta dai pannelli senza che questa venga immessa in rete.
E' vero che l'energia residua che non si consuma viene venduta dall'utente alla compagnia di energia elettrica, ma il prezzo a cui si vende è circa la metà di quello a cui si compra (è proprio questo lo "scambio" sul posto).
In pratica, l'energia elettrica costa circa 0.25 euro/kWh quando la compriamo mentre otteniamo circa 0.12 euro/kWh quando la vendiamo: è chiaro che non conviene quindi venderla ma conviene utilizzarla direttamente.
In una zona di pianura del nord Italia c'è un fattore empirico di circa 1.15 tra la potenza di picco dell'impianto e l'energia prodotta in un anno: ciò significa che, ad esempio, un impianto con 3 kWp genera circa 3000x1.15 = 3450 kWh l'anno di energia.
Altro fattore ad tenere in considerazione è ovviamente lo SPAZIO a disposizione sul tetto: un pannello è grande circa 1x1.6 metri quindi bisogna fare i conti con quanto spazio possiamo o vogliamo coprire.
Un parametro da tenere presente è proprio la POTENZA: sarebbe bello che, anche nel momento di massimo consumo (ad esempio: piastra a induzione, lavatrice e lavastoviglie contemporaneamente accese), tutta l'energia provenisse dai pannelli, ovviamente nei giorni di sole. Un impianto sotto i 3kW difficilmente ci riuscirebbe.
Poi ci sono i COSTI FISSI dell'impianto: il trasporto, il montaggio e la cablatura non dipendono molto dalla potenza dell'impianto.
Anche il costo dell'inverter cambia poco con il numero di pannelli, così come l'allaccio alla rete elettrica.
L'unica vera variabile è quindi il numero di pannelli: più sono più si ammortizzano i costi fissi.
La potenza di picco media di un pannello varia dai 300 ai 350Wp, per cui con 8-10 pannelli si raggiungono già i 3kW di picco.
Ovviamente non bisogna esagerare in senso opposto: mettendo molti pannelli si produrrà molta energia che verra ceduta alla rete: ottimo da un punto di vista "etico" ma non molto da quello economico, perchè, come già visto, l'obiettivo è l'autoconsumo e non la vendita.
Ultima nota dolente: ACCUMULO si oppure no? Aggiungendo una batteria si aumenta drasticamente l'autoconsumo, perchè anche di sera e di notte senza il sole, si consuma l'energia accumulata di giorno.
Ottimo, tranne per il fatto che una batteria da 5kWh costa dai 3000 euro in su.
Si risparmia sulla bolletta perchè si compra meno energia dalla rete ma si fa un investimento molto più alto.
Conviene l'accumulo? Facendo i conti, non cambia molto, con i prezzi attuali: sia con la batteria sia senza, il tempo in cui si ammortizza l'investimento è lo stesso.
Personalmente non l'ho messso, aspetto che i prezzi diminuiscano (sempre che lo facciano) poi si vedrà.
Tirando le somme, una famiglia con consumi medi necessita di un impianto dai 3kW in su, che può costare almeno 5000 euro senza accumulo.
I prezzi variano molto a seconda della qualità dei pannelli e dell'inverter, dalle garanzie, dall'azienda che li monta e dagli accessori (ad esempio il misuratore di consumo).
C'è poi il capitolo delle abitudini, che vanno ritarate per ottenere il massimo vantaggio, ma questo è argomento di un prossimo post.
Premesso che le valutazioni sono diverse caso per caso e che comunque sono calcoli per larga parte empirici, possiamo vedere quali sono i parametri principali da considerare.
Il primo valore da considerare è il CONSUMO ANNUO della famiglia, che si trova nella bolletta Enel alla seconda pagina (vedi immagine). Il valore è in kWh (chilowattora).
Da quando non esiste più il conto energia ma solamente lo scambio sul posto, il maggior vantaggio dal fotovoltaico si ottiene con l'autoconsumo, cioè utilizzando direttamente la corrente elettrica prodotta dai pannelli senza che questa venga immessa in rete.
E' vero che l'energia residua che non si consuma viene venduta dall'utente alla compagnia di energia elettrica, ma il prezzo a cui si vende è circa la metà di quello a cui si compra (è proprio questo lo "scambio" sul posto).
In pratica, l'energia elettrica costa circa 0.25 euro/kWh quando la compriamo mentre otteniamo circa 0.12 euro/kWh quando la vendiamo: è chiaro che non conviene quindi venderla ma conviene utilizzarla direttamente.
In una zona di pianura del nord Italia c'è un fattore empirico di circa 1.15 tra la potenza di picco dell'impianto e l'energia prodotta in un anno: ciò significa che, ad esempio, un impianto con 3 kWp genera circa 3000x1.15 = 3450 kWh l'anno di energia.
Altro fattore ad tenere in considerazione è ovviamente lo SPAZIO a disposizione sul tetto: un pannello è grande circa 1x1.6 metri quindi bisogna fare i conti con quanto spazio possiamo o vogliamo coprire.
Un parametro da tenere presente è proprio la POTENZA: sarebbe bello che, anche nel momento di massimo consumo (ad esempio: piastra a induzione, lavatrice e lavastoviglie contemporaneamente accese), tutta l'energia provenisse dai pannelli, ovviamente nei giorni di sole. Un impianto sotto i 3kW difficilmente ci riuscirebbe.
Poi ci sono i COSTI FISSI dell'impianto: il trasporto, il montaggio e la cablatura non dipendono molto dalla potenza dell'impianto.
Anche il costo dell'inverter cambia poco con il numero di pannelli, così come l'allaccio alla rete elettrica.
L'unica vera variabile è quindi il numero di pannelli: più sono più si ammortizzano i costi fissi.
La potenza di picco media di un pannello varia dai 300 ai 350Wp, per cui con 8-10 pannelli si raggiungono già i 3kW di picco.
Ovviamente non bisogna esagerare in senso opposto: mettendo molti pannelli si produrrà molta energia che verra ceduta alla rete: ottimo da un punto di vista "etico" ma non molto da quello economico, perchè, come già visto, l'obiettivo è l'autoconsumo e non la vendita.
Ultima nota dolente: ACCUMULO si oppure no? Aggiungendo una batteria si aumenta drasticamente l'autoconsumo, perchè anche di sera e di notte senza il sole, si consuma l'energia accumulata di giorno.
Ottimo, tranne per il fatto che una batteria da 5kWh costa dai 3000 euro in su.
Si risparmia sulla bolletta perchè si compra meno energia dalla rete ma si fa un investimento molto più alto.
Conviene l'accumulo? Facendo i conti, non cambia molto, con i prezzi attuali: sia con la batteria sia senza, il tempo in cui si ammortizza l'investimento è lo stesso.
Personalmente non l'ho messso, aspetto che i prezzi diminuiscano (sempre che lo facciano) poi si vedrà.
Tirando le somme, una famiglia con consumi medi necessita di un impianto dai 3kW in su, che può costare almeno 5000 euro senza accumulo.
I prezzi variano molto a seconda della qualità dei pannelli e dell'inverter, dalle garanzie, dall'azienda che li monta e dagli accessori (ad esempio il misuratore di consumo).
C'è poi il capitolo delle abitudini, che vanno ritarate per ottenere il massimo vantaggio, ma questo è argomento di un prossimo post.
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